Nelle moderne distribuzioni Linux che utilizzano systemd come sistema di init, la gestione dei servizi è comunemente effettuata con il comando systemctl. Sia che siate amministratori che si occupano della manutenzione di un server web o sviluppatori che testano le modifiche alle applicazioni, capire come riavviare, ricaricare e arrestare i servizi è essenziale.
Questo articolo illustra i comandi systemctl più comuni con esempi pratici.
systemctl è l’utilità a riga di comando utilizzata per controllare il sistema systemd e il gestore dei servizi. Consente di avviare, arrestare, riavviare, ricaricare, abilitare, disabilitare e monitorare i servizi del sistema.
Si usa quando si vuole arrestare completamente e poi riavviare un servizio. È utile dopo aver apportato modifiche alla configurazione o quando il servizio non risponde.
reload indica al servizio di ricaricare la sua configurazione senza riavviare l’intero processo. Non tutti i servizi supportano questa funzione.
È possibile verificare se un servizio supporta il ricaricamento:
Usare questo comando per terminare un servizio in esecuzione. Rimarrà inattivo finché non lo si riavvia manualmente o non si riavvia il sistema (a meno che non sia abilitato all’avvio).
La padronanza dei comandi systemctl come restart, reload e stop è fondamentale per gestire i servizi in modo efficiente in Linux. Essi consentono di applicare aggiornamenti, risolvere problemi e controllare il comportamento del sistema con precisione.
Ricordate sempre di verificare le modifiche utilizzando: